[Segments précédents inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
È
conclusione
cosa
certamente
manifestissima
Vverissima ,
et nella quale
consentino
et concordino
sanza alcuna disputa
tucti coloro A
che
e quali
o per havere
lecto
veduto o per lectione di historie
le
memorie ./.
./. historie
scripte o per al
altrimenti
altrimenti
hanno
notitia
cognitione
delle cose passate di Italia , che questa
provincia, doppo la decli
natione dello imperio di Roma et la
devastatione
le calamità
devastatione miserabile
(et quasi
veluti excidio) di quella
che da Gotthi
Vandali et altri barbari patì quella
insieme col resto di Italia
quella ciptà che prima era principe et quasi
dominatrice di
quasi tucto el mondo,
./. ./.
Qquesta provincia
non haveva mai
sentito
conseguito
tanta
prosperità né havuto
adrieto né hora havuto
sì tanto felice
stato tanto desiderabile
A
e quali che hanno cognitione delle cose
passate di Italia , che doppo la declinatione dello imperio di Roma et le crudelissime deva
statione che
dada'
Gotthi ,
Vandali et altri barbari patì insieme col resto di Italia quella ciptà ,
che prima era principe et quasi
dominatrice di tucto el mondo ,
non havessi mai questa provincia conseguito tanta prosperità né havuto stato tanto desiderabile ,
quanto era quello in che
nel quale si trovava nell’anno della salute
christiana 1490
et negli anni che immediatamente
succe
seguito
derono a quello .
pPerché ,
constituita tucta in somma pace et tranquilli
tà , cultivata
non solo che nelle parte
B
sua sue
più grasse et più
fertile ma
ancora
non manco
ne’ luoghi suoi più montuosi et più
sterili
B non manco ne' luoghi più montuosi et più sterili
che nelle parte sua più fertile et più grasse ,
et signoreggiata da'né ha soctoposta a
altro imperio che de'
suoi
medesimi , non solo era
abbondantissima di habitatori ,
di mer
catantie et di riccheze ,
ma ,
illustrata dalla
chiarissima illustrata dalla illustrata per la
M magnificentia di molti
Pprincipi et corte che erano in
epsa ,
dallo splendore
grandissimo splendore
et per lo splendore
di molte
nobilissime et bellissime ciptà ,
dal
per el culto et Mmaestà della relli
gione ,
fioriva ancora più che mai per excellentia di lectere et
di tucte le
arte
scientie
liberali ;
non
né privata anche tota in tucto ,
de in quanto
secondo l’uso di quella
età ,
dell di gloria
della scientia
militare et or
natissima di tante dote , et illustrata di tucte tucto quello splendore che
portano nelle soglono portare nelle cose humane la
pace et le riccheze, era meritamente apresso a tucte le
natione
forestiere
esterne in grandissima riputatione :
.
El quale stato felicissimo
s’haveva in buonoa
non piccola parte a ricognoscere dalla prudentia
virtù
prudentia
et
auctorità di Lorenzo de’ Medici che , benché privato cictadino ,
era in Firenze di tanta grandeza che
e’ fussi capo et mode
ratore di
quella Republica .
eEt ha essendosi ristrecto con pa
et haven
dosi obligato con parentado
nuovo , et facto
congiuntissimo alle
sue
volontà
Innocentio 8° Pontefice
Romano , et
era
per questa cagione
era el
parere suo nelle cose di Italia stimato molto ,
et in
di
molto
gravissimo
momento
ogni deliberatione
gravissimoet in ogni deliberatione l'aucto
rità sua di
grandissimo momen
to :
.
eEt giudicando che alla Republica fiorentina
et allo stato suo proprio
fussi molto pericoloso che
galcuno degl'altri poten
tati
Iitaliani ampliassino el dominio ./. suo più di quello che fussi ./. , non potendo se non essere con
diminutione di uno quel che fussi augumento dell’altro ,
in quel
tempo ,
era tucto intento et haveva per suo principale
obie
cto et fine
et era tucto intento alla
conservatione della
pace et a vegghiare con somma diligentia ogni mini
mo movimento che si
facessi acciò che le cose di Italia
in modo bilanciate si mantenessino , che a pendere più in una
che in una altra parte non
havessino. ;
A .//.
A .//. il che
sanza la conservatione della
pace ,
et sanza vigilare molto diligen
temente ogni minimo accidente che nascessi ,
succedere non gli
poteva .
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cette rédaction] / [Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
È assai manifesto
che
che , doppo la declinatione dello Imperio di Roma
et le calamità et mali atrocissimi che da Gotti
Vandali et altre
barbare nationi patì lunghissimo tempo , insieme col resto di Italia ,
quella
città che inanzi con maraviglosa virtù et fortuna / haveva signoreggiato
una grandissima parte del mondo , non era
stata haveva havuto mai sentito
in
Italia tanta
prosperità , né
./.
./. sentito
trovatasi inDa poi che lo imperio di Roma disordinato prima prima dalle discordie
civili et dalla corruptela degli antichi co
stumi cominciò a declinare : et che quella ciptà che innanzi con maraviglosa
virtù
fortuna et feli
cità haveva signoreggiato una grandissima parte del mondo
cominciò a declinare fu lungamenteo
tempo
lungo tempo
miserabile insieme col resto di Italia
miserabile preda de' Gocti
Vandali et altre barbare
natione
non h è assai ma
nifesto che
Italia non haveva mai sentito tanta prosperità né trovatasi etc.
Dappoi
Ppoi che lo imperio di Roma , disordinato p più dalle discordie
civili et da lalla
corruptela degl'antichi costumi che da altra cagione ,
cominciò a declinare ,
sopravennono ,
come è noto a ciaschuno , innumerabili calamità et atrocissimi mali da Gotthi ,
Vanda
li et
altre barbare
natione a quella cictà che
innanzi , con
maraviglosa virtù et fortuna ,
haveva
signoreggiato una grandissima parte del mondo :
;
d
la quali
e , poi es
essendo ,
lunghissimo tempo insieme col
resto di Ita
lia ,
lunghissimo tempo
lacer ruinata et che poi ,
secondo le varietà
delle cose humane , si riduxe a miglore conditione ,
è assai manifesto a tucti coloro che delle memorie passate hanno qualche cognitione , che , per spatio di
anni , Italia non haveva mai sentito tanta prosperità , né si era trovata in
stato tanto desiderabile quanto era quello nel quale
si riposava l'anno della salute cristiana Mmille quattrocento novanta
et gli anni che a quello
più proximamente antecederono et seguitorono .
pPerché ,
ridocta tutta in somma pace et
tranquillità , cultivata non
manco ne' luoghi paesi
luoghi più
più montuosi et più sterili che
nelle Ppianure et
luoghi suoi (terre)
parte sue più fertili ,
Nné sottoposta a altro
Iimperio che de' suoi medesimi ,
Ferdinando in Italia né havendo
stato altrove si poteva già chiamare Italiano et molto più e figli che erano nati et
educati a Napoli non solo era abbondantissima
d'habitatori , di
mercatantie et di riccheze ,
ma , illustrata
grandemente dalla Mmagnificentia di molti Pprincipi et corte
che erano in
essa , dallo splendore di molte nobilissime et bellissime
Ccittà ,
Ddalla sedia et
Mmaestà della religione ,
fioriva
excellentemente
di doctrine et di tutte
le scientie liberali :
, non essendo anche
priva ,
secondo l'uso di quella
età ,
di gloria
d'arme
militare :
donde appresso
et ornatissima di tante dote ,
haveva ./.
per le quali sì chiare
rare
dote era meritamente appresso a tucte le na
tione forestiere
nome
molto chiaro et celebrato
honorato il suo nome ./. per tucto el mondo meritamente
chiaro et honorato nome.
El quale
stato tanto felice s'haveva in non piccola parte a ricognoscere dalla
virtù
prudentia et virtù di Lorenzo de' Medici.
,
Cche , trapassandova
in Firenze
nella città di Firenze di tanto el grado di privato cittadino ,
che a
arbitriopel consiglo
suo si disponreggessino le cose di quella Republica ,
potente più
per la opportunità del sito /
, per gli ingegni degli huomini / et per la
prompteza[La correction, indiquée par le
soulignement, a ensuite été annulée en barrant le trait] / [La correzione, indicata
dalla sottolineatura, è stata poi annullata cancellando il tratto di penna]facilità di
e'
provedere danari che per grandeza di Dominio , et
havendosi egli guadagnato
obligato con parentado nuovo et facto inclicongiun
natissimo a' suoi consigli
tissimo alle sue volontà
Innocentio Octavo Pontefice
Romano , era
per tucta Italia di grande auctorità , et in
tutte le deliberatione
che a fare si havessino
di grandissimo momento ;
et giudicando
che alla
città di Firenze et allo stato suo proprio fussi molto pericoloso
chese alcuno de' maggiori
Potentati ampliassi el Dominio ; ,
Ppro
curava con ogni studio che le cose di Italia in modo bilanciate
si
mantenessino , che a
pendere più in una che in una altra parte non
havessino / .
iIl
che , sanza la
conservatione della pace et sanza veg
ghiare sottilmente ogni
minimo accidente che
nascessi , succedere non
gli poteva.
[Segments précédents inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
Sono note a ciascheduno che delle cose passate ha qualche cognitione le
innumerabili, et acerbissime calamità
/ che per la declinatione dello Imperio
di Roma
disordinato principalmente dalla corruptela
degl'antichi costumi
patì da Gotti,
Vandali, et altre barbare
natione quella città, che prima
con maraviglosa virtù, et fortuna haveva signoreggiato una grandissima parte
del mondo,
dalle quali poiché era stata insieme con tutta Italia lunghissimamente
lacerata,
mitigatasi finalmente, secondo la varietà delle cose humane, la malignità
della fortuna et Roma a
pocho a pocho rihavendosi ricuperò qualche parte della
antica
vel pristina
maiestà et el resto d'Italia che A dalle inundatione di quella città
era stata
suffocata
.A. delle miserie di quella ciptà haveva equalmente
participato et che innanzi dalla sua grandeza era stata annebbiata
et soprafatta sollevata da tanti mali pervenne a più
liete et miglore condi
tione che B
prima
.B. etiamdio fiorendo lo imperio di Roma
non haveva et nondimeno è
manifesto che in tutto el corso
di questi tempi che fu
spatio di molti et molti secoli non haveva mai sentito
Italia tanta prosperità etc.
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È manifestissimo a
ciascheduno che delle cose passate ha qualche cognitione che
la anticha
grandeza et felicità della Republica
di Romana
exaltatasi con maravigliosa
virtù et fortuna alla dominatione
vel
monarchia di una grandissima parte del
mondo non fu comune al
resto di Italia, la quale fiorendo quella città di Roma giaceva
conculcata da tanta potentia, et nondimeno
sopravenuta per la corruptela princi
palmente degli antichi costumi la declinatione miserabile di quello imperio fu
afflicta equalmente dalle innumerabili et acerbissime calamità, con le quale e Gotti
e Vandali et altre barbare
natione
lacerorono lunghissimamente tutti gli Italiani
vel tutta Italia,
vel sì nobile provincia,
. Ma mitigatasi finalmente secondo la
varietà delle cose humane la malignità della fortuna et Roma a poco a poco
rihavendosi ricuperò
qualche parte della pristina maestà, et el resto
di
Italia sollevato da tanti mali pervenne a più liete et
migliore conditione
che mai nello spatio
di tanti secoli havessi havute, .
Nel progresso de' quali
tempi tutti è cosa certissima non havere sentito
./. Italia
tanta prosperità né trova
tasi in stato tanto desiderabile
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Sono note a tucti quegli
ciaschuno che delle cose passate hanno qualche cognitione
le
Sono piene l'antiche
memorie dellele le
calamità
/
innumerabili etet mali atrocissimi acerbissime
atrocissime
che , doppo la declinatione
per la caduta
declinatione
dello imperio di
Roma , disordinato
più
principalmente
dalle discordie
civili
/ et dalla corruptela degli antichi
costumi che da altra cagione ,
patì / da Gotti / ,
Vandali /
et altre barbare
natione
/
patì quella città che innanzi
prima , con
maraviglosa virtù et fortuna , haveva
signoreggiato una grandissima
parte del mondo ; dalle
quali , essendo stata insieme col poi che lunghissimamente era stata ,
resto d'Italia lunghissimo
tempo laceratainsieme con tucta Italia , tucta
lacerata
/ ,
si
mitigatasitasi finalmente
secondo la varietà delle cose
humane la malignità della
fortuna
B ; ,
et recuperata parte della pristina felicità
riducendosi di mano in mano in miglore conditione , stette
per molte centinaia
d'anni con
a conditione assai più
liete / .
eEt non
dimeno che furono più
di
m anni
molti et molti secoli nel corso di
è manifesto che in in tucto el corso di
./. questi tempi
./.
B.
et Roma in progresso tempo
a pocho a pocho
rihavendosi a pocho a
pocho ricuperò in
progresso di tempo
a qualche parte della pristina
dignità : et el resto di
Italia / che
sollevata da tanti mali che dalla rui alla quale le miserie di quella
ciptà erano state commune
finalmente le sue miserie erano state commune
etna di Roma
pervenne a più liete et miglori conditione che non haveva havute etiam
che innanzi dalla sua grandeza
dio quando fioriva lo imperio
Rromano perché et nelle infelicità la sua
grandeza l'haveva
era stata aombrata et soprafacta et
nelle calamità se l'haveva tirata drieto che
nelle felicità
di quella era stata dalla grandeza sua annebbiata et soprafacta et nelle miserie conculcata
et ricoperta dalle sue
ruine sollevata da tanti mali pervenne a assai più liete et mi
glore conditione che prima oppressata
non haveva
.B. et Roma a pocho
a pocho rihavendosi ,
ricuperò qualche parte della
pristina degnità :
; et el
resto di Italia ,
alla quale le
miserie di quella ciptà
erano state commune ,
et che dalla sua grandeza
era innanzi stata annebbia
ta et
soprafacto ,
solleva
ta da tanti mali ,
pervenne
a più liete et miglore
conditione che prima : .
eEt
nondimeno è manifesto che ,
in tucto el corso di questi tempi ,
che fu
di molti et molti secoli ,
non haveva mai sentito Italia[Le mot a été souligné, puis cette opération a été
annulée en barrant le trait] / [La parola è stata sottolineata, operazione poi annullata
cancellando il tratto di penna]
Vel aliter. È assai manifesto che doppo la declinatione dello imperio di Roma et
le calamità et mali atrocissimi che da Gotthi
Vandali et altre barbare
natione
patì lunghissimo tempo insieme col resto di Italia quella città che innanzi con maraviglosa
virtù et fortuna aveva signoreggiato una grandissima parte del mondo non haveva
mai sentito Italia etc.
tanta prosperità , né si era mai
trovatasi in istato
tanto desiderabile quanto era quello,
nel quale si riposava
l'anno della salute
cristiana Mmille
Qquattrocento novanta
et gl'anni che
/ a quello più proximamente
antecederono et
seguitorono / ;
perché , ridocta tucta in somma pace et tranquillità ,
cultivata non manco ne' luoghi più montuosi et più sterili
che nelle pianure
/ et terre parte sue più
fertili / , né
sottoposta
a altro imperio
/ che de' suoi
medesimi , non solo era
abbondantissima
d'habitatori / , di
mercatantie / et di riccheze, ,
ma ,
illustrata gran
demente
dalla magnificentia di molti Pprincipi et Ccorte che erano in
epsa
/ , dallo splendore di molte nobilissime /
et bellissime città /
, dalla
Ssedia et
Mmaestà della religione ,
fioriva
excellentemente di doctrine
et di tucte le scientie
./. et
arte
liberali, , non
essendo anche priva , secondo
/
l'uso di quella età / ,
di gloria
militare : et hornatissima di tante
dote , haveva meritamente appresso a tucte le natione forestiere nome
molto chiaro et honorato d'honore :
.
El quale stato tanto felice s'haveva
in non piccola parte a reicognoscere dalla prudentia et virtù di
Lorenzo de' Medici /
, che trapassava in Firenze di tanto el grado
di privato
C ciptadino , che a arbitrioper consiglo
suo si governassino le cose di
quella Republica ,
potente più per l'opportunità del sito / ,
per gli
ingegni degli
huomeini
/ et per la prompteza de' danari ;
, che
per grandeza
di Dominio / .
eEt havendosi egli obligato[La correction, indiquée par le soulignement, a ensuite été annulée en barrant le
trait] / [La correzione, indicata dalla sottolineatura, è stata poi annullata
cancellando il tratto di penna] ./.
congiuntissimo
./.
unito con pa
rentado nuovo / et
facto congiuntissimo alle sue volontà
vel
indocto obtemperare a
suoi consigli
et inducto
a prestare fede a' consigli
suoi
Innocentio
Octavo Pontefice Romano /,
, era per tucta Italia di grande
autorità / , et in
tucte le deliberatione che a fare si havessino
di grandissimo
momento ; ;
et giudicando che alla città di Firenze
/
et allo stato suo proprio fussi molto pericoloso se alcuno de'
maggiori Ppotentati
ampliassi el Dominio ./.
accrescessi più la sua potentia /
, procurava con ogni studio
che le cose d'Italia in modo
bilanciate si mantenessino,
, che a
pendere più in una che in una altra parte non
havessino : .
iIl che ,
sanza la conservatione
della pace / ,
et sanza vegghiare soctilmente diligentemente
ogni minimo accidente che nascessi , succedere non poteva.
[Segments précédents inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
Le gravissime guerre et l'acerbissime calamità
che hanno
dalle quali è stata ne' tempi nostri
lacerata
b
sì miserabilmente
a sì
miserabilmente lacerata et quasi distructa
vel
desolata tucta Italia
comincio
rono con tanto maggiore dispiacere et spavento negl'animi
degl'huomini ./. ./.
cominciorono quanto le cose universale erano allhora più liete
et più
felice .
A
cConciosia che per spatio
perché è manifesto
a molti
A Perché è
manifesto
a
cosa è
che
Italia per spatio di molti vel
Italia per molti
vel Perché è
manifesto che Italia per spatio etc.
Perché manifesta cosa
è Italia per spatio etc.
di molti secoli anzi dapoi che
lo Imperio
R romano disordinatosi
disordinatosi vel indebolito principalmente per la
corruptela
degl'antichi costumi cominciò a declinare di quella grandeza
alla quale con
maraviglosa virtù et fortuna era salito non ha
vessi mai
vel non havevare mainon havere mai
[voir la rédaction "a" pour le début de
ce segment textuel] / [cf. redazione "a" per l'inizio del segmento testuale]
Fioriva
excellentemente
vel egregiamente
Dalla magnificentia di molti Principi che in diverse regione vel in varie parte
di quella
signoreggiavano
Fioriva
excellentemente d'huomini egregiamente d'huomini excellenti nella administratione excellentemente d'huomini
molto prudenti nella administratione delle cose
civile
et di ingegni
nobilissimi in tucte le
scientie et in
qualunque arte preclara et industriosi non essendo anche in tucto priva etc.
[Segments suivants inexistants dans cette rédaction] / [Segmenti
precedenti inesistenti in quella redazione]
[Segments précédents inexistants dans cette rédaction]
[Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
Le gravissime guerre, et
acerbissimi
e
accidenti
calamità
che hanno alla nostra età a' tempi nostri la
cerato
vel tormentato sì miserabilmente
.//.
tutta Italia, et ridottola quasi allo ultimo
exterminio ,
cominciorono con tanto maggiore
dispiacere sopravennono ne' principii suoi
tanto più gravi et spaventosei
negl'animi
degl'huomini,
quanto più
b
era a era più
quieto
lieto et più era
felice
quel tempo et molto
tranquillo ;
.//.
el tempo nel quale hebbono el principio
conciosia cosa che , per spatio di molti
secoli : ,
anzi ,
dapoi che lo
Imperio
Romano ,
exaltato con maravigliosa virtù et fortuna a tanta
potentia ,
cominciò ,
per la corruptela
principalmente degl'antichi costumi
a declinare ,
.//.
et quasi desolato vel distructo tucta Italia ,
cominciorono con tanto maggiore dispiacere et spavento ne
gl'animi die
tucti gl'huomini,
quanto le cose universale erono allhora più liete et più
feli
ce, perché è manifesto che per spatio di molti
secoli,
anzi ,
dapoi che lo Imperio
Romano ,
disordina
tosi principalmente cominciò per la corruptela
principalmente degli antichi costumi ,
cominciò a declinare di quella grande
za alla
quale con maraviglosa virtù et fortuna era salito,
non havessiva re
mai sentito Italia tanta prosperità,
, né vel conseguito
msi
era
fussi mai trovata in
fussi vel era
stato tanto desiderabile ,
quanto era quello nel
quale si riposava l'anno
della salute christiana mille quattrocento
novanta et gl'anni che a quello più proximamente
antecederono
et seguitoronovel
succederono.
Perché , ridotta tutta in somma pace et tranquillità / ,
culti
vata non mancoeno
ne' luoghi
paesi ne' luoghi più montuosi et più sterili che nelle
pianure et parte sue[La correction,
indiquée par le soulignement, a ensuite été annulée en barrant le trait] / [La
correzione, indicata dalla sottolineatura, è stata poi annullata cancellando il tratto
di penna]
luoghi suoi
più fertili, , né
sottoposta a altro Imperio che
de' suoi medesimi , non solo era abbondantissima di
habitatori, , di
mercatantie, et di richeze, ,
ma ,
illustrata grandemente dalla ma
gnificentia et dalle pompe ./.
dalle corte
ornatissime ./. et dalle corte ho
norate
di molti Principi
honoratissimi
et Corte che erano in
et corte
che,
epsa ,
erano in varie parte di
quella
dallo splendore di molte
nobilissime et bellissime città, ,
dalla
sedia et maestà della religione, ,
fioriva
excellentemente
di doctri
ne, et di tutte le scientie
C
et artei
liberali, ,
./.
./. preclare et industriose
vel fioriva excellentemente di ingegni
nobili in tucte le scientie et in
qualunque arte preclara et
indu
striosa C liberali et di qualunque arte preclara et industriosa et di qualunque arte preclara et industriosa ,
non essendo anche priva ,
secondo l'uso di
quella età ,
di gloria
militare ,
et ornatissima di
tante dote
haveva
B obteneva
meritamente
b
b
per tutto
a
a
nome
chiarissimo .
et obte
neva celebratissimo obteneva vel riteneva vel conseguiva vel posse
deva
B.
nome celebratissimo
per tucto meritamente riteneva
per tucto meritamente nome chiarissimo
riteneva
Eet
ornatissima di tante dote meritamente apresso a tucte le natione nome chiarissimo ri
teneva .
eEl
quale stato tanto felice si haveva in non
piccola parte a ricognoscere
dalla prudentia et virtù[La
correction, indiquée par le soulignement, a ensuite été annulée en barrant le
trait] / [La correzione, indicata dalla sottolineatura, è stata poi annullata
cancellando il tratto di penna]
valore di Lorenzo de' MediciNel quale stato tanto felice si
manteneva
conservava principalmente per beneficio
della pace sostentata in non
piccola
parte per opera di Lorenzo de'
Medici
El quale stato tanto
felice si sostentava in non piccola parte per opera di
Lorenzo de' Medici
vel per la prudentia et virtù di Lorenzo de'
Medici, che trapassava in Fi
renze di tanto el
grado di privato cittadino , che
per consiglio suo
vel con l'auctorità sua si gover
nassino le cose di quella Republica , potente più
per l'opportunità del sito ,
per gli ingegni degl'huomini, et per la pronteza de'
denari , che per
grandeza di dominio, ;
et havendosi egli obligato congiunto con
parentado nuovo
et
indotto a prestare ./. molta
fede
assaivel non mediocre vel grande a' consigli suoi Innocentio Octavo Pontefice
Romano ,
era per tutta Italia
./. et
era di molta auctorità et
di grandissimo momento
et in tutte le deliberationi che a fare si
havevano di grande mo manifesta
autorità .
eEt giudicando che alla città di Firenze
et allo stato suo proprio fussi molto pericoloso se alcuno de' maggiori
potentati ampliassi più la
sua potentia , procurava
b con ogni studio a
con ogni studio procurava
./.
et vegghiando con somma dili
gentia ogni
minimo acci
dente che nascessi
che le cose di Italia in modo
bilanciate si
mantenessino , che a
pendere
più in una che
in un'altra parte non havessino ; .
A
iIl
che,
sanza la
se non si
conser
vatione
tiene della pace et A
sanza veghiare diligentemente ogni minimo
accidente
che nascessi[Cette portion a été
soulignée, puis ce trait a été barré pour annuler l'opération] / [Quella
porzione testuale è stata sottolineata, operazione poi annullata cancellando
il tratto di penna] ,
succedere non poteva.
A Il che
sanza la conservatione della pace et sanza vegghiare con somma
diligentementeiavel
soctilmente ogni minimo
accidente che nascessi succedere non poteva.
Principium
Io ho nell'ani
deliberato
vel mi son io m'ho proposto di scrivere le cose accadute alla
memoria nostra in Italia dapoi che l'arme de' Franzesi , condocte
da e nostri Principi medesimi di qua
dall'aAlpe , cominciorono
con
grandissimo movimento a assaltarla vel conquassarla :
hystoria
a perturbarla :
materia
certamente per la varietà et per la grandeza loro molto memorabile
A
et da generare somma admiratione negli animi de' posteri che in
sp sì brieve spatio
di tempo siano succedute tante mutatione
di stati
/ depredate tante ciptà
/
devastati
tucti tanti paesi :
et
./. afflictivel
oppressi
e miseri
mortali
vel
Italiani
da tucte le calamità : le
quali sogliano hora per l'ira di iddio hora
per
dal la impietà et scelera
teze
degl'altri huomini provenire :
donde ciaschuno potrà fa
cilmente
prendere documento
quanto siano instabili
.A.
et piena di atrocissimi
accidenti , essendo stata lacerata tanti anni Italia
da tucte
le calamità con le quali
sogliono essere vexati e miseri mortali ,
hora per l'ira
giusta di Iddio , hora per l dalla impietà et dalle scelerateze degl'altri
huomini :,
donde ciaschuno potrà prendere
molti salviferi documenti ,
et spetialmente a
quanta instabilità siano soctoposte le cose hu
mane : ,
et molto più
quanto siano pernitiosi ,
a se stessi spesso
el più delle volte
a se
stessi , ma
sempre a e popoli ,
e consigli male misurati
de' Princi
pi
/ quando ,
tropportati
/ o /
da pocha prudentia
/ o /
da troppa ambi
tione havendo solamente innanzi agli occhi /
o / vani errori
/ o / le cupidità
presente ,
non considerando la potestà della fortuB
na
disprezando le legge del giusto et dell'honesto : et dimenti
candosi del
bene de' subditi fine unico per el quale furono
ordinati e
Principati si sforzano di perturbare la quiete de
gli altri ;
le quali calamità accioché e' sia noto quale fus
si allhora lo
stato di Italia
et da q insieme da quali cagio
ne
hebbono origine tanti mali cominciorono
B di dimend dimenticandosi delle spesse variatione della fortuna et convertendo
in detrimento pernitie di altri la potestà
conceduta loro per la salute comune ,
si fanno / ,
o / per
pocha prudentia
/ o /
per troppa ambitione ,
auctori di nuove turbatione. .
Ma le cala
mità di Italia ,
accioché apparisca quale fussi lo stato di quegli tempi et
insieme
le cagione dalle quali havessino
origine tanti mali ,
cominciorono etc.
[Voir la rédaction "a" pour la fin de ce
segment textuel] / [cf. la redazione "a" per la fine del segmento testuale]
[Segments suivants inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti seguenti inesistenti in quella redazione]
[Segments précédents inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti precedenti inesistenti in quella redazione]
[voir la rédaction "b" pour
le début du segment textuel] / [cf. la redazione "b" per l'inizio del segmento
testuale]
Le gravissime guerre et
l'acerbissime calamità ,
dalle quali è stata
ne' Tempi nostri così miserabilmente lacerata et quasi desolata
./.
vel
consumata tucta
Italia / ,
con tanto maggiore dispiacere et spavento negl'animi degl'hu
huoomini cominciorono /
,
quanto le cose
universali ./. ./. in quel
tempo erano all'hora
allhora più
liete et più felice : .
pPerché manifesta cosa è Italia
per spatio d
che nel corso
prima ,
per molti
secoli / ,
anzi dapoi che lo imperio
di
Romanono ,
disordinatosi[La correction, indiquée par le soulignement, a ensuite été annulée en
barrant le trait] / [La correzione, indicata dalla sottolineatura, è stata poi
annullata cancellando il tratto di penna]
./. indebolito principalmen
te
per la corruptela
de
per la corruptione de
A per essere corropti
./.
per
essersi corropti in
quella ciptàA per la mutatione
vel degli vel per
havere perduti gli antichi
costumi / , cominciò B B già sono anni di quella grande
za a declinare
: alla quale con maravigliosa virtù et fortuna
era sali
to ,
./. non
havereva giamai
./.
sentito .//. .//.
Italia
tanta prosperità : , né
conseguito havuto
stato tan
to pro
desiderabile : ,
quanto era quello nel quale sicuramente si
riposava
l'Anno della salute
christiana Mille Quattrocento Novanta et
gl'anni che a quello ./. ./.
furono
et prima et poi furono
vel più
proximamente ante
cederono et succederono più
proximi : . Perché ri
dotta tutta in somma
pace et tranquillità / ,
coltivata non meno ne' luoghi
più montuosi et più
sterili che nelle pianure et parti sue più fertili /
,
né sottoposta a altro
imperio che de' suoi medesimi /
, non solo era
abbondan
tissima
d'habitatori / , di
mercatantie / et di richeze / ,
ma illustrata
grandemente dalla
magnificentia di molti Principi ,
e quali
vel con ornate
corte
con ./.
Corte
molto splendide
in
variediverse
parte
d'epsa vel di
quella
signoreggiavano / ,
dallo splen
dore di molte
nobilissime et bellissime
Ccittà :
, dalla
Ssedia et
Mmaestà
della religione /
,
fioriva
egregiamente d'huomini molto
excellenti
.C.
nel gover
no delle
cose
civili
./.
vel
publiche.C.
nelleo
administrationere
de' Principati et delle Republiche
cose
publiche
vel
civili
/ et di ingegni molto nobili in tutte le scientie et
in
qualunche arte
./. plecarapreclara et industriosa / ,
non
né essendo anche priva
vel spogliata ,
secondo l'uso di quella
età ,
di gloria
militare
/ et ornatissima di tante
dote ,
per tutto meritamente
nome chiarissimo riteneva :
.
A
Nel quale stato
tanto felice si sostentava in non
piccola parte per la
prudentia
./.
vel per operaet virtù
A Conservavano tanta feli
vel sì rara felicità ,
partorita davarie cagione
varie occasione
: ,
ma tra queste per con
fessione
di ciaschuno
si attribuiva a molta
laude
alla industria et alla
virtù
A
Non erano a conservarla in questo stato tanto felice per confessione di tucti di
piccolo momento e consigli et le fatiche :
La conservatione d :
Nel quale
stato tanto felice
non era di piccola importanza a conservarla la prudentia
virtù et la industria di
Alla confessione
servatione
del quale stato
tanto felice impor
tava molto per confessione di ciaschuno concorde di
ciaschuno la prudentia
et la virtù di
.A.
Conservavano sì rara felicità ,
partorita da vel
acquistata con varie occasio
ne ,
varie cagioni : :
tra le quali era per consentimento di ciaschuno attribuita
laude
non vulgare alla industria et alla
virtù
di Lorenzo de' Medici /
, el quale di
tanto in nella ciptà in
di
Firenze
di tanto el grado di pri
vato cittadino
trapassava /
, che con
l'auctorità sual consiglio suo
si governavanossino vel si governassino
le cose di quella Republica : ,
potente più per l'opportunità del sito /
, per
gl'ingegni
degl'huomini / et per la
prompteza de' danari / che per gran
deza di
Ddominio :
.
eEt havendosi egli congiunto con parentado
nuovo
/ et indocto a prestare fede non mediocre a' consigli suoi /
Innocentio octavo Pontefice
Romano / , era per
tutta Italia di
molta
grande auctorità /
et ./. ./.
acteso molto in tutte le deliberationi che a
fare si havevano facevano
di grandissimo momentola sua inclinatione
BB dove
inclinassi el suo parere :
;
et giudicando che alla città di Firenze
Republica
Fiorentina
et allo stato suo proprio fusse molto pericoloso se alcuno de' maggio
ri potentati
accrescessi ./.
./.
vel ampliassi più la sua potentia / ,
con ogni ^ studio
si affaticava con summo
C. procurava
C. procurava
con sommo studio
perche le cose
d'Italia in modo bilanciate si mantenessino / ,
che a pendere
più in una che in un'altra parte non
havessino : .
iIl che ,
sanza la con
servatione della pace / , et sanza
vegghiare diligentemente
./.
con sommaexactissima
diligentia
ogni
minimo accidente che
nascessi, succedere non
poteva :.
Principium sit hoc modo
Io ho deliberato
vel mi sono proposto nell'animo
di scrivere le cose accadute alla memoria no
stra in Italia
/ dapoi che l'arme de' Franzesi,
condocte da e nostri prin
cipi medesimi di
qua dalle
aAlpe,
cominciorono con grandissimo movi
mento a perturbarla :
, materia certamente per la varietà et per la
grandeza
loro
di infiniti accidenti
loro molto memorabile : et da generare .B.
negli animi de' posteri grandissima
admiratione ,
quando intenderanno
che in così brieve spatio di tempo siano succedute
tante mutatio
ne di stati / ,
depredate tante ciptà / ,
devastati tanti paesi /
et oppres
sa Italia B piena di
atrocissimi
accidenti essendo stata Italia miserabilmente lacerata tanti anni da tucte le calamità con le quali suole sogliono vexare gl'huomini e miseri
mortali hora l'ira giusta di Iddio
/ hora la impietà et le
scelerateze degl'altri huo
mini : .
dDonde .C.
.C.
mMa sarà anche cognitione piena di utilità fructo et di utilità : perché a chiaschuno sarà facile prendere manifestissimi et
copiosissimi documenti
della somma a quanta
instabilità
alla quale vel sono siano
soctoposte le cose humane : ,
et molto più
quanto siano pernitiosi a
se spesso el più delle
volte a se stessi ,
ma sempre a e popoli ,
e consigli male misu
rati de'
pPrincipi quando ,
havendo solamente innanzi agli occhi / o / va
ni
errori / ,
o / la
cupidità presente / ,
non considerando
A la potestà della
fortuna / ,
dimenticato el bene de' subditi ,
fine unico per el quale furono or
dinati e
pPrincipati ,
non considerando ro né si
ricordandosi del
.A. le spesse variatione della fortuna et
convertendo in detrimento di altri la potestà
conceduta loro
per el beneficio comune
./.
./.
et disprezate le leg
ge del giusto et
dell'ho
nesto si fanno /
o / per pocha prudentia / ,
o / per
troppa ambitio
ne ,
auctori di nuove turbatione : .
Ma le calamità di Italia , accioché
io faccia noto apparischa quale fussi lo stato di quegli tempi et insieme le ca
gione dalle quali hebbono origine tanti
mali , cominciorono con
tanto mag
giore dolore et terrore ./. vel dispiacere
et spa
vento negl'animi
degl'huomini quanto le cose uni
versali erano allhora più liete et più felice perché manifesta cosa
è
che ,
innanzi per
già prima per molti
secoli : ,
anzi , dapoi che lo
Imperio Romano ,
indebolito
principalmente per la mutatione degli antichi
[N'existe pas dans cette rédaction] /
[Non esiste in quella redazione]
Conservavanonla in questa
tanta
felicità alla quale era pervenuta con varie
occa
sione varie cagione : ma tralle
altre erab per consentimento di
tucti si actri
buiva laude non vulgare alla industria et alla virtù di Lorenzo de'
Medici
[Cette portion de texte
a été ajoutée dans la marge de gauche pour compléter le texte ajouté dans la marge
inférieure ] / [Questa porzione testuale è stata aggiunta nel margine sinistro per
completare il testo del margine inferiore] el quale nella ciptà di Firenze el grado di privato ciptadino di tanto
trapassava che per consiglio suo si reggevano con
la auctorità del quale era nella ciptà di Firenze al
grado di privato ciptadino si reggevano
Eet acteso molto in
tucte le deliberatione gravi dove inclinassi
l'animo
suo
Ssi affatichava con sommo studio
Mmovendolo più el rispecto
dell'utilità presente che l'antiche
cupidità
[Segments suivants inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti seguenti inesistenti in quella redazione]
Principium
Io m'ho proposto vel ho deliberato di scrivere le cose
accadute
Io m'ho proposto vel
io ho deliberato di scrivere le cose accadute
alla memoria
vel
nella età nostra in Italia
/ dappoi che le arme de'
Franzesi ,
condocte da e nostri Principi medesimi di qua dalle
aAlpe , comin
ciorono con grandissimo
movimento a perturbarla : materia ,
per la va
rietà et per la grandeza
di loro ,
molto memorabile et piena di
acerbis
atrocissimi
acerbissimi
accidenti , havendo
vel et da
generare negli animi de' posteri
non mediocre
compassione , quando
intenderanno havere
Italia patito tanti anni
tucte quelle atroce calamità con le quali sogliono e miseri mortali , hora
per la ira giusta di dio , hora dalla impietà et scelerateze
degl'altri huomini ,
essere
vexati : .
Ma v
sarà anche
ora vel sarà sanza dubio
cognitione piena di fructo utilità : ,
perché donde cia
schuno potrà prenderne ,
et per sé proprio et per beneficio publico ,
molti et /
s salu
tiferi documenti :
, donde ./.
manifestamente apparirà vel si vedrà per molti exempli a
quanta instabilità siano
soctoposte le cose humane : ,
quanto siano pernitiosi , el più delle volte a se
stessi ma sempre a'
popoli , e consigli mal misurati de' Principi :
quando , ha
vendo solamente innanzi
agli occhi / o /
errori vani /
, o /
cupidità presente ,
né si ricordando delle
spesse variatione della fortuna : et
convertendo
a nuocere
a altri la potestà conceduta loro per la salute
comune , si
fanno ,
o
per pocha prudentia / ,
o / per
troppa ambitione , auctori di nuove turbationi.
Ma
le calamità di
Italia ,
accioché io
dia notitia ./. faccia noto vel apparischavel dia no
titia
quale fusse lo stato di quegli tempi et da quali cagione havessi
[Segments suivants inexistants dans
cette rédaction] / [Segmenti seguenti inesistenti in quella redazione]
Io
m'ho proposto deliberato nell'animo
vel
di scrivere le cose accadute alla memo
ria nostra in Italia
/ dappoi
chell l'arme de' Franzesi ,
chiamatecondocte
da' e nostri Principi
medesimi di qua dall'Alpe ,
cominciorono con
grandvelgrandissimo movimento a perturbarla :
materia cognitione
vel
hystoria
vel opera per la varietà et
per la
grandeza loro molto memorabile et piena ./. di insoliti et di atrocissimi
vel acerbissimi
accidenti / ,
havendo Italia
patito tanti anni Italia
t tucte
quelle
calamità con le quali sogliono e miseri mortali /
, hora per l'ira giu
sta di
Iddio / , hora
per dalla impietà
et dalle sceleratezezze degl'altri huomini
essere vexssati :
.
certamente vel sanza
dubio vel certo
mMa hsarà cognitione
piena di utilità / ,
donde
.A.
ciaschuno potrà et per se stesso proprio
et per el beneficio publico prendere
molti et salutiferi documenti / ,
donde per innumerabili exempli eviden
temente apparirà
Arrecherà certamente a pi la cognitione di casi tanto varii repentiniet tanto
gravi admiratione grandea quelli
che
legeranno : ma non minore utilità perché
.A. Potrà dalla cognitione di casi sì varii et sì gravi
prendere ciaschuno et per se proprio et per be
neficio publico molti utilissimi documenti : Apparirà
chiarissimamente per exempli innumerabili .A. Sarà
oltre a questo cognitione piena di utilità
perché ciaschuno potrà prenderne
et per se proprio et per beneficio
publico molti salutiferi documenti :
donde chiarissim per
innumerabili exempli
chiarissimamente appariràA.Potrà
dDalla cognitione die'
quali casi tanto varii et tanto gravi potrà
prendere ciaschuno et per se
proprio et per beneficio publico
vel per bene di altri publico
prendere prendere molti
salutiferi documenti :
donde onde
per innumerabili ex exempli
evidentemente vel chiarissimamente evidentemente
apparirà a quanta instabilità
./. ./.
né altrimenti che
forte / et
quasi come
uno mare concitato da'
venti siano
soctoposte le cose
humane
/ ,
quanto siano pernitiosi , el più delle volte a se
stessi ,
ma sempre a' d
popoli , e consigli male misurati B
de' Principi
B. di quegli che
dominano
B.
di quegli
coloro che dominano
/ quando ,
havendo solamente
innanzi agli occhi / o / errori
vani / ,
o / le cupi
dità presentei /
, noné si ricordando delle spesse variationei della
fortuna : et convertendo
in detrimento di altri
altrui la potestà concedu
ta loro per la salute
comune , si
fanno / ,
o / per
pocha prudentia /
, o /
per troppa ambitione ,
auctori di nuove turbatione
turbatione :
. Ma le
calamità di Italia / ,
accioché io faccia noto quale
fussi allhora lo stato
di quegli tempi suo /
et insieme le cagionei dalle quali havessino
hebbono l'ori
gine tanti mali / ,
cominciorono con tanto maggiore dispiacere et
spavento negl'animi degl'huomini
quanto le cose
universali erano
allhora più liete et più felice :
perché manifesta cosa è che prima
manifesto è che Italia
per molti secoli
/ anzi .//.
./. ./.
/ et
/ manifestissimo
è che dapoi che lo Imperio Romano ,
disordinato princi
palmente per la mutatione
vel
corruptione degl'antichi costumi , cominciò già sono
più di mille
anni
sono
./.
a declinare di
quella
grandezaza
.//.
a declinare
./.
innanzi alla nostra
età
/ alla quale con maravi
gliosa virtù et fortuna era salito /
, non haveva giamai sentito
Italia
./. ./.
Italia
tanta prosperità / , né
provato vel havuto
stato tanto desiderabile ,
quanto
era quello nel quale
sicuramente si riposava l'anno della sa
lute christiana mille quactrocento novanta
/ et gli anni che a quel
lo et prima et poi furono
più proximi vel
congiunti : .
Perché ridocta tucta in
somma pace et tranquillità / ,
cultivata non meno ne' luoghi più mon
tuosi et più sterili che nelle pianure et parte regioni sue più
fertilei : ,
né soctoposta a altro
imperio che de' suoi medesimi /
, non solo era ab
bondantissima
d'habitatori / , di
mercatantie et di ricchezze / , ma il
lustrata sommamente dalla
magnificentia di molti Principi /
,
dallo splendore di molte nobilissime et bellissime ciptà
/ dalla
Ssedia et maiestà della religione / ,
fioriva d'huomini prestan
tissimi nella administratione delle cose
civili
/ et
publiche
/ et
di ingegni molto
nobili in tucte le doctrine et in qualunque arte
preclara et industriosa :
, né privata
secondo l'uso di quella
età di Gloria
militare :
, et ornatissima di tante
dote , meri
tamente appresso a tucte
le nationei
nome
et fama chiarissima ri
teneva : .
Conservavanla in tanto honorata
n Nella quale
felicità acquistata con
varie occasionei ./.
./.
la conservavano molte cagionei / ,
ma tra
queste l'alltre
si
celebrava
attribui
va
molto
per consentimento di tucti laude non vulgare
vel mediocre
alla industria
alla virtù
al valore
A
.A. ma trall'altre per di consentimento
comune si attribuiva laude non piccola alla indu
stria et virtù
di Lorenzo de'
Medici : , el quale
trapassava
di t di tanto
nella ciptà di Firenze el grado di
privato ciptadino
trapassava vel excedeva ./.
vel avanzava
che per consiglio suo si reggevano le cose di quella Republica , po
tente più per l'opportunità
del sito / , per gli ingegni degl'huomini /
,
et per la prompteza ./.
prontezza die danari che per grandezza di dominio :
.
Et ha
vendosegli'egli congiuncto con parentado nuovo .A.
et ridocto a prestare
fede non mediocre
a' consigli suoi A
A Innocentio octavo Pontefice Romano ; et
acquistato appresso a lui fede non me
et ridocto a
prestare fede non mediocre a' consigli
suoi Innocentio octavo Pontefice
Romano ,
era per tucta Italia di molta
grande
auctorità : , et acteso
molto dagl
di tucte
in quelle deliberatione
gravi che occor
revano
si facevano
dove inclinassi el suo qualei
fussino
la sua
sententia B
inclinatione
B e suoi pensieri
dove inclinasse
si volgessero sse
quali fussino nelle deliberationi gravi e suoi pensieri l'animo
suo :
;
et giudicando che alla
Republica Fiorentina et allo stato suo proprio
fussi ./. ./.
molto
pericoloso
che vel se alcuno de' maggiori
Potentati ampliassei più la
sua potentia ,
procurava con sommo
ogni ./.
./.
ogni studio che le cose di Italia
in modo bilanciate si mantenessino /
, che a pendere più in una che in un'al
tra parte non
havessino / , il che
sanza la conservatione della pace
et sanza vegghiare con
exactissima somma
diligentia ogni minimo acci
dente benché minimo che nascessi
succedere non poteva.
Io ho
deliberato di scrivere le cose accadute ne' tempi
della memoria nostra in
Italia, da poi che l'armi de'
Franzesi, chiamate da' nostri principi medesimi, comin
ciorono con grandissimo movimento a perturbarla.
Materia difficile,
et come per la varietà, così per la
grandezza sua molto memorabile, et piena d'acci
denti atrocissimi ; havendo patito tanti anni l'in
felice Italia tutte quelle calamità, dalle quali soglio
no e miseri mortali hora per la giusta ira d'Iddio,
hora per l'impietà et
sceleratezze degl'altri huo
mini essere tormentati.
Dalla cognitione di questi
casi tanto varii et tanto gravi potrà ciascuno et per
il suo proprio et per il
publico bene prendere molti
et molto salutiferi documenti, imperoché per innumera
bili exempli evidentemente
apparirà, a quanto instabili
mutationi, non altrimenti che uno mare concitato da'
venti,
siano sottoposte le cose humane,
quanto siano pernitiosi il più
delle volte a se
stessi, ma sempre a' popoli e consigli
male misu
rati di coloro
che dominano, allhora che havendo inanzi agl'
occhi solamente o / errori vani o / presenti
cupidità, né si ricor
dando delle spesse variationi della fortuna, anzi
convertendo
in
detrimento altrui la potestà conceduta loro per la
salute comu
ne si fanno / o / per poca prudentia
/ o / per troppa ambitione authori
di nuove turbationi.
Ma venendo al disegno mio,
io dico, che
le calamità d'Italia cominciorono con tanto maggiore dispia
cere et spavento negl'animi
degl'huomini,
quanto le cose
universali erano più
liete et più felici.
Et accioché io fac
cia noto
qual fussi allhora lo stato suo et insieme le cagioni
dalle quali hebbono
origine tanti mali conveniente cosa è dimo
strare come da poi che l'imperio Romano indebolito prin
cipalmente per la mutatione degl'antichi costumi comin
ciò già sono più di mille
anni da quella grandezza a de
clinare alla quale con
maravigliosa virtù et fortuna era
salito, non haveva mai sentito Italia
tanta prosperità, né
provato stato tanto desiderabile quanto
era quello nel
quale
sicuramente si riposava l'anno della Salute Christiana
mille quattrocento novanta et
gl'anni che a quello et prima et
poi furono congiunti.
Perché essendo ridotta in somma pace
et tranquillità né sottoposta ad altro imperio che de' suoi me
desimi non solo era abbondantissima d'habitatori et di
ricche
zze ma era
sommamente illustrata dalla magnificentia di
molti principi dallo splendore di molte nobilissime et belli
ssime città dalla Sedia et Maestà della
religione . Fioriva
d'huomini prestantissimi
nell'administratione delle cose pu
bliche et d'ingegni
molto nobili in tutte le dottrine et in
qualunche arte preclara et industriosa non priva secondo
l'uso di quella età di gloria
militare. Ornatissima dunque di
tante doti meritamente
appresso a tutte le nationi
nome et fama
chiarissima riteneva .
In tanta felicità aqquistata con varie
occasioni varie cagioni la conservavano ma tra l'altre di con
sentimento comune
s'attribuiva lode non piccola all'industria
et virtù di Lorenzo de' Medici
cittadino tanto eminente
sopra il grado
privato nella città di Firenze che per consiglio
suo si reggevano le cose di quella Republica,
potente per
l'opportunità del sito / per gl'ingegni degl'huomini et
per la prontezza de'
danari più che per la grandezza
del dominio.
Havevasi egli congiunto con parentado
Innocentio
Pontefice et l'haveva ridotto a prestar fede non me
diocre a' consigli suoi. Era per tutta Italia grande il suo
nome, grande nelle deliberationi delle cose comuni l'autho
rità.
Cognosceva Lorenzo che alla republica Fiorentina
et a se proprio sarebbe molto pericoloso se alcuno de' mag
giori potentati ampliassi più la sua
potentia però e' procurava
con ogni studio che le cose d'Italia in modo
bilanciate si
mantenessino che più in una che in un'altra parte non
have
ssino a
pendere, il che senza la conservatione della pace
et senza vegghiare con
somma diligentia ogni accidente
benché minimo succedere
non poteva.
Io ho
deliberato di scrivere le cose accadute alla memoria nostra
in Italia / , dapoi
che l'arme de' Franzesi chiamate da' nostri Princi
pi medesimi
cominciorono con grandissimo movimento a pertur
barla : materia per la varietà et grandeza loro,
molto memora
bile ; et piena di atrocissimi
accidenti / ,
havendo patito tanti anni
Italia, tutte
quelle calamità, con le quali sogliono
ie miseri morta
li, hora per l'ira
giusta di' Iddio,
hora dallaper le impietà et scelera
tezze degl'altri huomini, essere vessatitravagliati : .
Dalla cognitione de'
quali casi, tanto varii, et tanto gravi
potrà ciaschuno, et per se
proprio, et per
bene publico, prendere molti salutiferi
documentiammaestramenti
onde per innumerabili
exsempli evidentemente
apparirà, a questa
quanta
instabilità / , né altrimenti
che uno mare concitato da' venti / ,
siano
sottoposte le cose humane /
, quanto siano
pernitiosi el più delle
quasi sempre
volte a se
stessi / , ma sempre a' popoli
ei
consigli male misurati di
coloro,
che dominanosignoreggiono / ,
quando havendo solamente innanzi agli
occhi,
/ o / errori vani,
/ o / le cupidità presenti / ,
non si ricordan
do delle spesse variationi della fortuna : et
convertendo in de
trimentodanno altrui la potastà conceduta
loro per la salute comune / ,
si
fanno, o per poca prudentia,
o per troppa ambitione,
auctthori
di nuove perturbationi : Ma le calamità d'Italia / ,
accioché io
faccia noto quale fussi
all'hora lo stato suo /
, et insieme le ca
gioni dalle quali
hebbono l'origine tanti mali / ,
cominciorono
con tanto maggiore
dispiacere, et spavento,
negl'animi de
gl'huomini :
quanto le cose
universali erano a l'hora più liete et più
felici :
perché manifesto /
è / che dapoi che lo' Imperio Ro
mano / ,
disordinato
indebolito principalmente per la mutatione de
gl'antichi costumi / ,
cominciò / , già sono
più di mille anni / ,
di quella grandezza a declinare /
, alla quale con mara
vigliosa virtù,
et fortuna era salito /
, non haveva
giamai sentito Italia tanta
prosperità /
, né provato stato
tanto
desiderabile : quanto era quello nel quale
sicu
ramente si riposava
l'anno della salute Cchristiana
mille quattrocento
novanta / , et gli anni che a
quello
et prima et poi
furono congiunti : .
Perché ridotta tutta,
in somma pace et tranquillità / ,
cultivata non meno ne'
luoghi più montuosi, et più sterili che nelle
pianure et
regioni sue
più fertili : né sottoposta a altro Imperio,
che
de' suoi
medesimi / , non solo era
abbondantissima d'ha
bitatori / ,
di mercatantie et di
ricchezze / , ma illustrata
sommamente dalla
magnificentia di molti Principi / ,
dallo
splendore di molte ricchissime et bellissime Cipttà / ,
dalla sedia et maestà
della religione / , fioriva d'huo
mini prestantissimi nella administratione delle cose
publiche
/ , et di ingegni molto nobili in tutte le doctrine
scientie
et in qualunque arte preclara et industriosa : , né
priva secondo
l'uso di
quella età, di gloria
militare :
, et ornatissima di tante
dotei, meritamente
appresso a tutte le nationi
nome et fama
chiarissima riteneva :
. Nella quale felicità
acquistata con
varie
occasioni / , la
conservavano molte cagioni /
, ma trall'al
tre di consentimento comune, si attribuiva
laude non piccola
alla industria et virtù di Lorenzo de'
Medici : ,
el quale tra A.
passava di tanto nella
Ciptà di Firenze el grado di privato cipta
dino A. cittadino tanto eminente sopra'l grado
civile in Firenze et /
privato nella
città di Firenze / ,
che per consiglio
suo, si reggevano le cose di quella Republica, poten
te più per l'opportunità del sito /
, per gli ingegni degl'huomini / et
per la prontezza de'
danari, che per grandezza di dominio :
;
et
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to dove si volgessi inclinasse nelle deliberationi gravi l'animo suo delle
cose comuni l'autorità et
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be molto pericoloso,
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procurava con ogni studio, che le cose di Italia
in modo bilanciate
si mantenessinosi
mantenessino / ,
che a pendere più in una
che
in un'altra parte, non
havpendessino / , il
che saenza la conservatione
della pace / , et
saenza vegghiare con somma diligentia ogni
accidente benché minimo succedere non
poteva, . [...]
La Storia d’Italia
di
Francesco Guicciardini
sugli originali
manoscritti
a cura di
Alessandro Gherardi
per volontà ed opera
del
conte Francesco Guicciardini
deputato al Parlamento
Volume primo
Firenze
G. C. Sansoni editore
1919
I. Io ho deliberato di scrivere le cose accadute alla memoria
nostra in Italia, dappoi che
l’armi de’ Franzesi, chiamate da’ nostri
Principi medesimi, cominciorono con grandissimo movimento a
per
turbarla: materia, per la
varietà e grandezza loro, molto memorabile
e piena di atrocissimi accidenti; avendo patito tanti anni
Italia
tutte quelle calamità
con le quali sogliono i miseri mortali, ora
per l’ira giusta d’Iddio ora dalla empietà e sceleratezze degli
altri
uomini, essere vessati.
Dalla cognizione de’ quali casi,
tanto varii
e tanto gravi,
potrà ciascuno, e per sé proprio e per bene publico,
prendere molti salutiferi documenti: onde per innumerabili
esempli
evidentemente
apparirà a quanta instabilità, né altrimenti che uno
mare concitato da’ venti, siano sottoposte le cose umane; quanto
siano perniciosi, quasi
sempre a se stessi ma sempre a’ popoli, i
consigli male misurati di coloro che dominano, quando, avendo
solamente innanzi agli
occhi o errori vani o le cupidità presenti,
non si ricordando delle spesse
variazioni della fortuna, e conver
tendo in detrimento altrui la potestà conceduta loro per la
salute
comune, si fanno, o per
poco prudenza o per troppa ambizione,
autori di nuove turbazioni.
Ma le calamità d’Italia
(accioché io faccia noto quale fusse
allora lo stato suo, e insieme le cagioni dalle quali ebbeno l’ori
gine tanti mali) cominciorono con tanto maggiore dispiacere e
spavento negli animi degli
uomini quanto le cose universali erano
più liete e più felici. Perché manifesto è che, dappoi che lo Imperio
Romano, indebolito
principalmente per la mutazione degli antichi
costumi, cominciò, già sono più di mille anni, di quella
grandezza
a declinare alla
quale con maravigliosa virtù e fortuna era salito,
non aveva giammai sentito Italia tanta prosperità, né provato
stato
tanto desiderabile
quanto era quello nel quale sicuramente si ripo
sava l’anno della Salute Cristiana mille quattrocento
novanta, e gli
anni
che a quello e prima e poi furono congiunti. Perché ridotta
tutta in somma pace e tranquillità, coltivata non meno ne’
luoghi
più montuosi e più
sterili che nelle pianure e regioni sue più fer
tili, né sottoposta a altro imperio che de’ suoi medesimi, non
solo
era abbondantissima
d’abitatori, di mercatanzie e di ricchezze; ma
illustrata sommamente dalla magnificenza di molti Principi,
dallo
splendore di molte
nobilissime e bellissime città, dalla Sedia e maestà
della religione, fioriva d’uomini prestantissimi alla
amministrazione
delle cose
publiche, e di ingegni molto nobili in tutte le dottrine
e in qualunque arte preclara e industriosa; né priva
secondo l’uso
di quella età, di gloria militare, e ornatissima di tante doti,
meri
tamente appresso a
tutte le nazioni nome e fama chiarissima riteneva.
Nella quale felicità,
acquistata con varie occasioni, la conserva
vano molte cagioni; ma trall’altre, di consentimento comune, si
attribuiva laude non
piccola alla industria e virtù di Lorenzo
de’ Medici, cittadino tanto eminente sopra ‘l grado privato
nella
città di Firenze che
per consiglio suo si reggevano le cose di quella
Republica, potente più per l’opportunità del sito per gli
ingegni
degli uomini e per la
prontezza de’ danari che per grandezza di
dominio. E
avendosi egli congiunto con parentado nuovo, e ridotto
a prestare fede non mediocre a’ consigli suoi, Innocenzio
ottavo
pontefice romano, era
per tutta Italia grande il suo nome, grande
nelle deliberazioni delle cose comuni l’autorità. E conoscendo che
alla Republica Fiorentina, e a sé proprio, sarebbe molto
pericoloso
se alcuno de’
maggiori Potentati ampliasse più la sua potenza, pro
curava con ogni studio che le
cose d’Italia in modo bilanciate si
mantenessino che più in una che in un’altra parte non
pendessino:
il che, senza la
conservazione delle pace, e senza vegghiare con
somma diligenza ogni accidente benché minimo, succedere non
poteva.