Strumenti di visualizzazione

Lo strumento di visualizzazione usato per il progetto è la versione 1.1. di Edition Visualization Technology (Rosselli del Turco et alii, 2014). Essa offre il grande vantaggio di essere stata pensata per rappresentare un testo partendo da un file xml-tei, mentre le soluzioni preesistenti tendevano a presumere che l’edizione sarebbe stata allestita in funzione dei requisiti del software di visualizzazione (Rosselli del Turco, 2011). EVT consente di mettere a confronto un’immagine e un brano testuale (per esempio un facsimile e una trascrizione) o due brani testuali (soluzione da noi usata per consentire all’utente di confrontare le versioni “primo getto” e “testo revisionato” sulla stessa pagina). 

Poiché EVT è stato concepito per edizioni documentarie o critiche, fondate su un testimone unico o sulla collazione di diversi testimoni, occorreva adattarlo per dar conto della stratificazione delle correzioni e della dinamica della scrittura guicciardiniana.

Modifiche di EVT per il progetto Storia d’Italia

EVT è un programma che consente di trasformare un corpus xml-tei e i facsimili corrispondenti in un’edizione html. Il programma è composto di una trentina di script scritti in xlst. I programmi originali dell’applicazione propongono una trasformazione dallo xml verso due versioni in uscita html (diplomatica e interpretativa).

Di fatti, EVT è stato sviluppato per edizioni digitali di codici medievali (per esempio il Codex Vercellensis), molto diversi dalle bozze della Storia d’Italia, piene di cancellazioni e di aggiunte.

Per il progetto erano necessari tre formati in uscita: “primo getto”, “testo revisionato”, e una “versione semi-diplomatica” molto diversa dalla versione diplomatica proposta in EVT.

Gli script originali di EVT non prevedevano la trasformazione dei numerosi elementi e attributi necessari alla codifica del nostro corpus, ad esempio: le sostituzioni (subst), i vari tipi di cancellazioni (del rend="overstrike" o del rend="underline"), le aggiunte in posizioni varie (nell’interlinea, nel margine sinistro, superiore o inferiore). Questi, ma anche altri elementi e attributi necessari alla realizzazione del progetto di edizione qui proposto richiedevano perciò la redazione di script nuovi, e poi di definizioni sia negli script xslt dell’applicazione EVT sia nel foglio di stile CSS. 

Per creare nuove zone testuali nei margini superiori, laterali e inferiori, sono stati aggiunti i tre moduli seguenti: evt_builder-addTop.xsl, evt_builder-addBottom.xsl, e evt_builder-divLine.xsl

Il software è stato inoltre modificato per ottenere tre formati in uscita, aggiungendo una versione supplementare (per la versione “semi-diplomatica”) e adattando i due formati esistenti per realizzare le versioni “primo getto” e “testo revisionato”. Per fare ciò, sono state create tre serie di tre script:

  • serie 1 :
    • evt_builder_dipl_core.xsl,
    • evt_builder_dipl_multi_module.xsl,
    • evt_builder_dipl-textstructure.xsl
  • serie 2 :
    • evt_builder_iniz_core.xsl,
    • evt_builder_iniz_multi_module.xsl,
    • evt_builder_iniz-textstructure.xsl
  • serie 3 :
    • evt_builder_corr_core.xsl,
    • evt_builder_corr_multi_module.xsl,
    • evt_builder_textstructure.xsl.

Le tre serie funzionano di pari passo con un centinaio di stili CSS creati per il progetto e definiti nel foglio di stile a cascata. L’uso di prefissi o suffissi (dipl; iniz; corr) consente di dividerli in tre gruppi che corrispondono alle tre rappresentazioni del testo volute nell’edizione.

Infine, aldilà dell’uso di EVT per allestire la sezione “Manoscritti”, sono state realizzate altre trasformazioni (Python e xslt) del corpus xml per creare la sezione “Segmenti testuali”, che funziona in html/css/js (come per le sezioni “Edizioni” e “Commenti”, tuttora in corso di sviluppo).